Come sopravvivere all’incubo dei tecno-dipendenti: il blackout

La luce si spegne, la connessione internet va via, il freezer si sgela, la domotica va in tilt e la carica del cellulare scende sempre di più fino a quando lo smartphone esala l’ultimo respiro: un incubo non solo per i malati di tecnologia ma per chiunque in una società moderna e sviluppata.

Per fare fronte a tutto ci vorrebbe un gruppo di continuità troppo costoso eppure tra il non fare nulla e il fare troppo c’è una via di mezzo che merita di essere analizzata. Del resto quando rimaniamo senza energia non è detto che le persone con cui ci confrontiamo per lavoro, che magari risiedono dall’altra parte d’Italia, stiano vivendo le stesse difficoltà e questo ci mette in una posizione di grande svantaggio.

Prendere d’assalto il centralino può non essere una buona soluzione ma è pur vero che tante persone potrebbero fare lo stesso pensiero con il risultato che il tecnico del fornitore elettrico potrebbe venire a conoscenza del guasto con molto ritardo. La prima cosa da fare, dunque, prima degli altri e senza perdere tempo è quella di comporre un numero che dovremmo aver messo preventivamente in un luogo facile da raggiungere anche al buio.

Applicare un post it sotto la luce d’emergenza, per esempio, potrebbe essere una buona soluzione. Lo smartphone ci dovrà durare il più a lungo possibile in quanto, durante un black out, quindi se abbiamo a portata di mano una batteria esterna, tutto di guadagnato, altrimenti la prima mossa da fare è quella di abbassare la luminosità e di staccare i dati riattivandoli soltanto all’emergenza.

Ad ogni modo tenere sempre una batteria di scorta carica è una buona abitudine che può salvarci in moltissime altre circostanze, non solo in caso di blackout. Il powerbank, inoltre, può servire anche per rimettere in funzione il pc, utilizzando magari i dati del cellulare per inviare una mail importantissima alla quale stavamo lavorando. Per tenere in vita il tablet mentre terminiamo l’aggiornamento fondamentale di un sito al quale lavoravamo ormai da ore.

In più, come detto, può prolungare la vita dello smartphone che non è solo WhatsApp e Facebook ma è anche chiamate d’emergenza, torica e connessione per capire cosa sta accadendo nella nostra città. Un ultimo consiglio? Sembra sciocco ma in tempi di blackout vi accorgerete che non è così: un caricatore usb a pannelli solari. Se il blackout avverrà di giorno, ci permetterà infatti di sfruttare una fonte di energia inesauribile. Anche in questo caso, conviene affidarsi a marchi noti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *